21/07/15

Afe (Gianni Montieri mi dedica una poesia. Colgo l'occasione per usare afa al plurale, che magari è un apax)


Ieri mi è capitato di scrivere questo post, partito come semplice augurio (e infatti così arrivato):

Sul balcone stamattina c'è una bella arietta.
In compenso l'afa si è installata nella mia testa.
Leggo e le parole evaporano. L'inchiostro si solleva in tante colonnine sottili e tremolanti che, come tutto ciò che è solido, si dissolvono nell'aria.
La grafite sui foglietti degli appunti si espande in macchie, rivelando la loro vera consistenza: il torbido niente. Ma imperterriti, noi si continua a star qui, a cercare di fare, con il solo risultato di offrirci in infimo olocausto a zanzare e altri invisibili fratelli dell'aria.

Buona giornata 


Poco dopo mi ha scritto Gianni Montieri per dirmi che mi aveva dedicato una poesia. Questa (pubblicata con il suo permesso). Si intitola

Afa
(per L. G.)

L’afa si è installata nella mia testa
Hai scritto, e ho pensato
a quando si ferma sopra il petto,
le volte in cui capita
di far fatica a respirare:
accade quasi sempre di notte
l’afa preme nel silenzio
o forse fuori passa una moto
e pensiamo all’ansia,
alla paura della morte,
al passato, e invece è afa,
una seccatura estiva.




Grazie Gianni!



Ne approfitto per ricordare il bel sito Poetarum Silva di cui Gianni è uno degli amministratori. Consiglio di visitarlo.

http://poetarumsilva.com/gianni-montieri/

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