09/05/14

Credevo fossero semi




Credevo fossero semi, ma volavano troppo veloci e con scarti improvvisi incompatibili con la scarsa ventilazione. Non convinto, ho guardato meglio: erano piccoli insetti, con una minuscola testolina scura, una lunga coda trasparente e ali che il movimento rapidissimo rendeva bianchicce e semisolide, morbide come un batuffolo pulsante, forsennato.
Non li avevo mai notati; forse non sono altro che i moscerini che stazionano sul ponte e che mi assaltano ogni volta che passo come a volermi sbranare; o chissà che altro... trasformazioni stagionali di questo o quello, metamorfosi prime o ultime.
Ero a metà passerella, di ritorno dalla passeggiata, con il sole negli occhi, ma ancora fioco e filtrato dalle lenti polaroid; e allora, forse, li ho visti per la prima volta proprio perché erano controluce, e la luce radente non era abbastanza forte da accecarmi ma sì da scontrarsi con quei bruscoli diafani e disegnarne i volumi, e io ero rilassato, senza pensieri, e non guardavo niente in particolare.

1 commento:

  1. Credevo fosse amore, ma invece era un calesse. Firmato Massimo Troisi (dall'oltretomba)

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